venerdì 9 ottobre 2009

Non ho capito… L’Unità pubblica cazzate e la figura del mona devo farla io? <_<

L’altro giorno mi è capitato un fatto che, in realtà, si è verificato molto spesso, da quando ho iniziato ad avere a che fare con la blogsfera (e, anche se non si direbbe, sono già passati un po’ di anni :P ).
Analizziamo un attimino l’esempio, tratto da facebook, poi discutiamone sotto.
Mi scuso con l’ignaro amico che ho “utilizzato” come punto di partenza per la riflessione; per rispetto l’ho “anonimizzato” e, appena ne avrò occasione, prometto che gli offrirò una birra ;)
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Per quanto riguarda i riferimenti, l’articolo de “L’Unità” è questo, mentre il mio post, che giungeva a risultato contrario, è questo.
Alcune caratteristiche dell’articolo che ho notato:
  • Non è presente alcun riferimento allo studio citato;
  • Non è fornita alcuna indicazione riguardo la metodologia seguita;
  • Le percentuali sono utilizzate sostanzialmente a caso.
  • L’ultimo paragrafo è messo lì giusto “per riempire qualche riga”…
Morale della favola: l’articolo non è stato scritto per fare informazione, ma esclusivamente per generare flame, una volta condiviso sui social network/email/altro. 
Confesso che la prima reazione è stata quella di pensare:
°°°OK, il giornalista farebbe meglio a tornare a zappare i campi°°°
Riflettendo però a mente fredda, la cosa mi sembrava troppo strana. Il motivo è semplice: non è tanto importante il contenuto di un articolo, quanto la reazione che da esso si vuole avere.
Qual è la reazione?
Sfruttare il fatto che il lettore fidelizzato non verifichi le fonti per farlo scontrare con chi dispone di dati opposti (fra l’altro… perché i miei dati, l’anno scorso, facevano emergere l’esatto opposto?), ottenere visibilità per generare traffico, far visualizzare il sito, infervorare i troll sul forum, aumentare il valore degli ads pubblicitari, far soldi. Tanti soldi.
Si tratta della “scoperta dell’acqua calda”, per chi non è esattamente “di primo pelo” della rete, ma vi assicuro che per gli altri è un concetto generalmente nuovo.
Ciò si verifica spesso anche con altri tipi di testate, come Repubblica (LOL), La Padania, Libero, Il Giornale, etc, anche se probabilmente gli ultimi 3 non hanno ancora iniziato ad utilizzare online, in maniera efficace, questa strategia di marketing.
Conclusione : se proprio volete condividere qualche articolo che ritenete interessante, fate attenzione a non cadere nel giochetto dell’autore e ricordate che, quando sono citati numeri, van via al massimo un paio di minuti per verificare che non vi abbian raccontato una favoletta… ;)

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