mercoledì 23 aprile 2008

Immigrazione in Italia. Alcune cifre

Non voglio passare per razzista, solo che mi sono francamente stufato di leggere riflessioni sul "volemose bene, la criminalità non ha razza".
Un problema c'è e non credo si possa risolvere aprendo le porte a caso e dando la cittadinanza a tutti, senza che queste povere persone non abbiano la garanzia di trovare un lavoro ed una casa.
Se uno non lavora, in qualche modo deve mangiare.
Per mangiare gli servono soldi.
Se non lavora, i soldi deve necessariamente procurarseli in altri modi. Se cerca di procurarseli in altri modi, sicuro c'è qualcuno che tiene per sé in maniera illegale una percentuale, quindi ruba a sua volta.

Nel 2001 gli stranieri in Italia erano un milione e mezzo.
Nel 2006 erano 3 milioni.
Nel 2007 4,5 milioni. (fonte) (EDIT 7/10/2009: link non valido; aggiornata la fonte OCSE).
4.5 milioni significa il 7% della popolazione.
Ad essi, certo, vanno aggiunti gli immigrati irregolari, di cui non esiste una stima.
Facciamo che si arrivi al 10% totale della popolazione, comprendendo anche essi?

Bene, questo 10% è responsabile di (fonte) (EDIT: 7/10/2009: aggiornata fonte, ministero dell'interno, rapporto 2007; qui è presente il rapporto completo):
il 33% dei denunciati per omicidio;
il 45% dei denunciati per rapina in pubblica via;
il 51% dei denunciati per rapina/furto in abitazione;
il 70% dei denunciati per borseggi;
il 40% della popolazione carceraria.

Il calcolo che, a fronte di un 30% di reati commessi da cittadini stranieri, c'è un rimanente 70% commesso da Italiani, avrebbe senso se il rapporto stranieri/italiani fosse 1:1.
Invece è circa dello 0.1:1.

Insomma, qualche problema c'è o no?

8 commenti:

  1. Questo è uno dei pochi punti in cui siamo in disaccordo (e gia se n'era parlato), appena recupero un po di tempo espongo :)

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  2. Sì, bon, ormai questo post era anche vecchio... Si son già trasferiti tutti nel frattempo :D

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  3. Aggiornate le fonti, siccome i link, nel frattempo, si erano rotti (ed uno, effettivamente, poteva esser considerato fazioso e non attendibile).

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  4. Eh, nonostante la frase con cui si apre l'articolo ci passi per razzista Steel.
    Per non passare per razzista una volta che apri una questione del genere dovresti approfondirla bene, in tutti gli aspetti. Ma se questo non lo fai mi spiace ma fai esattamente la figura del razzista. (e te lo dice una che ha vissuto dieci anni di vita nell'adolescenza avendo come vicini di casa SOLO prostitute e spacciatori nigeriani, per cui anche io ho rischiato di sviluppare una certa acredine ma poi crescendo uno si rende conto no? ;))

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  5. Kaeel, mi sfugge il punto.
    Stai dicendo che chi è disperato ha più probabilità di essere sfruttato dalla mafia italiana?
    D'accordissimo.
    Del resto penso che te lo confermino i dati sulla criminalità analizzati per _condizione sociale_ invece che per provenienza geografica.

    Però non capisco la tua premessa. Tu dici:
    -mi sono francamente stufato di leggere riflessioni sul "volemose bene, la criminalità non ha razza".-

    Attento, perché il contrario di questa affermazione che ti ha stufato è che ci sono "razze" geneticamente più predisposte a delinquere. E' questo che vuoi dire?

    Aureliano

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  6. Uhm... Calma, calma, cerchiamo di non stracapire quanto scritto (in particolare, Aureliano... mi sembra un po' forte la tua interpretazione/riflessione finale... vediamo se riesco a fare un po' di chiarezza).

    Non ricordo che fatto di cronaca in particolare mi avesse spinto/ispirato a scrivere questo post (è passato un po' di tempo), ma ricordo che mi aveva infastidito qualche osservazione tipo: "il 40% delle carceri sono immigrati? beh, significa che della metà sono Italiani e li abbiamo in casa".
    Seguito dai soliti flame tipo "noi siamo buoni e vogliamo le frontiere aperte a chiunque, voi non siete d'accordo, quindi siete cattivi" (e questo "buoni/cattivi" proprio mi immolestisce).

    Per tale motivo (e qui rispondo ad Alina), mi ero messo a fare una semplice valutazione di tipo statistico, per spiegare che con la riflessione di cui sopra ci si poteva tranquillamente pulire le ascelle. Chiaramente il fenomeno dell'immigrazione è molto più complesso di quanto si possa trattare in mezza paginetta di post (ad esempio, ha ragione Aureliano, dicendo che i dati andrebbero comparati con le percentuali di reati commessi per _condizione sociale_; se hai qualche dato da fornirmi, sarò ben felice di sviscerarlo e, eventualmente, cercare altri parametri con cui pesarlo, visto che la cosa mi ha incuriosito), ma lo è sia per il partito del "tutti a casa loro", sia per quello del "tutti a casa nostra".
    Certamente esistono vie di mezzo più funzionali; per tale motivo sono favorevole ad una regolamentazione seria degli ingressi, perché non è possibile ignorare i problemi causati in molte città italiane da norme, sia a livello nazionale, sia a livello locale, scritte da simil-intellettuali (di *entrambe* le linee di pensiero) che non si son mai fatti una giretto a piedi in una qualche "zona stazione", attorno all'una di notte.

    PS: @alina... Con che altro nick ti conosco? Mi sfugge :o

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  7. Steel Alina sarebbe diciamo un diminutivo del mio nome :D il nick con cui mi conosci è beneal o benny ecc. ecc.
    Io credo che ci siano due punti molto molto importanti.
    Il primo è che se uno delinque, di qualsiasi nazionalità sia, deve affrontare le conseguenze del suo comportamento. Il problema è che in Italia per salvare il culo a Previti e gente del genere abbiamo creato indulti amnistie processi lungherrimi e prescrizioni cortissime tanto che alla fine se uno vuole fare il delinquente gli conviene farlo qui in Italia perchè ha molte più probabilità di passarla liscia.
    Quindi diciamo che siamo pure noi che abbiamo appeso un bel cartello welcome rivolto ai soggetti peggiori di tutti i paesi :D
    E in secondo luogo, non so se ti è capitato di conoscere qualcuno che ha avuto a che fare con la legge Bossi-Fini e i passaggi infernali per ottenere il permesso di soggiorno. Ti assicuro che è qualcosa di disumano, ci sarebbe da chiedere scusa a tutti quei poveri cristi che trattiamo come schiavi e alla fine non possono neanche andare a scuola o in ospedale a farsi curare. E non bisogna neanche andare a cercare la badante del nonnino, succede anche ai ricercatori stranieri che NOI abbiamo chiamato a lavorare qui :D
    Poi vabbè a parte questi due punti il discorso è veramente complesso, tanto per dire il problema reati-stranieri esiste anche in direzione opposta nel senso che quando queste persone sono vittime di reato - e per esempio per le violenze sulle donne succede spessissimo - è molto difficile che denuncino e possano sperare di ottenere giustizia da parte dello stato.

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  8. Ri-ciao Benny :)
    Vedi, già il discorso si sta ampliando verso altre direzioni importanti (credibilità di chi fa le leggi, inapplicabilità delle stesse, barriere per chi cerca di entrare avendo *già* un lavoro, anche qualificato - a meno che non sia un calciatore... ma qui apro io un'altra direzione importante).
    Come dicevo nel post precedente, è automatico che mezza facciatina di post non esaurisca l'analisi delle problematiche relative un fenomeno così ampio come quello dell'immigrazione (anzi, è più probabile inserirci delle cagate); spero di esser riuscito quantomeno a spiegare (con il post recente e il commento precedente) le motivazioni per cui postai questa precisazione.
    Tutto qua :)

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